Perché la moda sfrutta il sesso e sessualità come tabù per proporsi al pubblico, per pubblicizzarsi e vendersi più facilmente?
Da sempre l’uomo è portato psicologicamente a vedere ‘ciò che non si vede’ o che, convenzionalmente, viene coperto per usi e costumi sociali, e in un certo senso, considerato trasgressione.

Studi dimostrano che l’attenzione dei nostri occhi viene catturata più facilmente quando il corpo viene messo in mostra, tanto che l’uomo viene considerato appunto ‘un animale visivo’: la vista, infatti, è il senso che ci orienta ed incuriosisce di più, perché il più immediato, il più descrittivo.
La moda, quindi, per essere avanguardia ha necessità di sfruttare il proibito?

 

 Campagne pubblicitarie incentrate sul binomio moda e sesso

Pare proprio di sì per Mike Eckhaus e Zoe Latta che, in collaborazione con il fotografo Heji Shin,  hanno presentato la scorsa collezione della primavera 2017 scegliendo di chiedere ai propri modelli di fare realmente sesso durante gli scatti. La campagna, facendo molto scalpore, ha suscitato, indipendentemente dal giudizio, molta curiosità ed è risultata ugualmente una possibile strategia di marketing. 

Il sesso e’ ancora tabu’ ma…

Il tabù ed in generale ciò che non è convenzionale attirano inevitabilmente l’attenzione: moda e sesso sono entrambi in continua evoluzione ed all’avanguardia, di conseguenza sono come rette parallele, che, talvolta, a fini pubblicitari vengono fatte intersecare per creare un’attrazione ancora più forte. 

Una rivista tedesca, basata totalmente sul connubio moda-sesso, fondata da Uwe Jens Bermeitinger, con l’aiuto di fotografi e talentuosi artisti, contiene in sé una visione sessuale spiritualmente libera, in cui l’erotismo è chiave di lettura e filtro della condizione umana sotto svariati aspetti. 

Strategia pubblicitaria o semplicemente rottura dei tabù, due realtà che mai sono state davvero separate si stanno avvicinando sempre di più. 

 

Agnese Pirazzi