Sindrome da intestino irritabile e cibi FODMAP

Sindrome da intestino irritabile e cibi FODMAP

Sono veramente molte le persone che soffrono di sindrome da intestino irritabile o IBS (Irritable Bowel Syndrome). È difficile quantificarne il numero, ma studi recenti stimano si tratti di circa il 10% della popolazione.

 

Non va sottovalutata

Questa sindrome molto spesso viene sottovalutata dai medici di base e la diagnosi è così ritardata. In realtà, l’infiammazione che ne deriva potrebbe essere l’anticamera di problemi più importanti a livello gastrointestinale e non solo.

 

Come contrastare la sindrome da intestino irritabile

Gli approcci all’IBS sono diversi: eliminare le intolleranze alimentari, ridurre l’infiammazione, migliorare la flora batterica intestinale e molti altri.
Di recente, in base a studi fatti nel 2008 all’Università di Melbourne in Australia e proseguiti in varie parti del mondo, è stato proposto un nuovo protocollo tutto basato sull’alimentazione, in particolare sull’eliminazione di alcuni cibi che interferiscono con la salute dell’intestino.

 

Cosa sono i cibi FODMAP

Stiamo parlando dei cibi FODMAP, un acronimo che deriva dalle iniziali di questi alimenti, tradotto in italiano il termine significa oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli.

Queste sostanze presenti nei cibi aumentano la fermentazione intestinale e l’infiammazione, predisponendo ai sintomi caratteristici dell’intestino irritabile: gonfiore, dolore addominale, feci non formate o stipsi, muco, nausea, eccetera.

 

Quali sono i cibi FODMAP

Per fare alcuni esempi, i disaccaridi, come il lattosio, sono contenuti principalmente nel latte e derivati, i monosaccaridi, come il fruttosio, principalmente nella frutta dolce e gli oligosaccaridi, come fruttani e galatto- oligosaccaridi, sono contenuti nel frumento, orzo e segale, in alcune verdure, come carciofi, rape rosse e finocchi, e in alcuni legumi, come lenticchie ceci e piselli.

 

Eliminare i cibi FODMAP

Il protocollo proposto per la cura della sindrome da intestino irritabile prevede l’eliminazione per almeno un mese e mezzo di questi alimenti. In questo periodo, è già possibile notare dei miglioramenti oppure una remissione completa, qualora questi cibi fossero la causa del problema. Segue poi un periodo variabile di reintroduzione dei cibi FODMAP, sempre sotto controllo di un nutrizionista esperto, ed infine un mantenimento, in cui il paziente auto gestisce la propria alimentazione che sarà controllata saltuariamente nel corso dell’anno.

 

Necessario un approccio integrato

Questo approccio è sicuramente molto interessante e contribuisce a chiarire ancora di più quello che è il quadro clinico e la terapia dell’IBS. Solo da un approccio integrato, però, sia di tipo alimentare che funzionale (di ripristino della flora intestinale, di riduzione dell’infiammazione e di miglioramento complessivo della digestione), è possibile realmente avere risultati stabili e duraturi su questa problematica che giornalmente noi nutrizionisti e i medici di medicina funzionale-naturale vediamo e sappiamo essere in costante aumento.

Roberto Nappi

In collaborazione con il

Dott. Gian Paolo Baruzzi